Benedetto Cucinella, un atleta completo

20.08.2013 12:34

 

Benedetto Cucinella, alcamese di 42 anni, pratica diverse attività sportive a livello agonistico, prima fra tutte il karate, la sua più grande passione da ormai 38 anni.

 

 

Come hai cominciato a fare sport?

Faccio sport da sempre. Mia madre dice che già a 40 giorni di gravidanza mi sentiva nella pancia!  Sono nato in Germania perché i miei genitori, come molti altri Siciliani, sono emigrati quando nel 68 c’è stato il terremoto. Siamo tornati in Italia quando avevo cinque anni e ho cominciato a fare karate nella palestra che ha aperto mio zio, il mio primo allenatore. Mio padre mi ha iscritto lì perché voleva che imparassi a difendermi. A scuola mi piaceva la corsa veloce, la staffetta, il salto in lungo e poi, facendo i Giochi della gioventù alle medie e alle superiori, mi sono specializzato nel salto in alto, che mi ha aiutato l’anno in cui ho fatto parte del gruppo sportivo delle forze armate. Infatti mentre ero militare ho fatto due campionati nazionali di salto in alto, ottenendo un terzo e un secondo posto con un salto di 1,93. A 17-18 anni ho giocato nella serie D di pallamano e pallacanestro. Ho partecipato anche all’unica gara di triathlon che c’è stata ad Alcamo, sono arrivato ultimo ma è andata bene perché sono arrivato! Sono contento ugualmente!

Quali sono i traguardi più importanti che hai raggiunto?

Ho ottenuto un quinto posto su dodici partecipanti, della stessa categoria di età e peso, ai campionati del mondo Master di questo 5 Agosto. Prima ancora mi sono classificato secondo ai campionati Master nazionali e terzo agli europei, nel 2011. Il 14 luglio scorso sono arrivato primo tra otto partecipanti in una competizione nazionale di crossfit. Tra le altre attività vado in bici da dilettante ma, seppur ciclista per diletto, posso essere soddisfatto del quarto posto a una Granfondo di Trapani, ogni piazzamento per me è importante.

Sei un allenatore presso la palestra Fit for fun: cosa insegni?

Sono un istruttore di G.A.G. fitness, fit-boxe, cardio combat (calci e pugni a tempo di musica senza sacco), total body workout e di karate, sia per bambini dai 5 agli 11 anni che per i più grandi. Della categoria Juniores ho allenato due campioni regionali e altri bambini che si sono piazzati sul podio.

Quanto ti alleni?

Generalmente due-tre ore ogni giorno. In periodi pre-gara anche tre volte al giorno!

 

 

Ai Master mondiali ti sei infortunato alla caviglia: cosa è successo esattamente?

Stavo combattendo con uno sloveno, ho girato la caviglia e ho preso una bella storta. Questa è stata la causa della sconfitta ai mondiali. Ma anche con la caviglia malconcia continuo ad allenarmi e tenermi in forma per partecipare ad Ottobre alle gare mondiali di kick boxing che si terranno ad Alcamo.

Ti sono capitati altri infortuni gravi?

Sì, nel ’97 ho dovuto smettere di fare attività agonistica perché, giocando a calcio, ho girato il ginocchio e mi sono rotto i legamenti crociati e il menisco. Mi sono operato subito e dopo tre mesi ho cominciato piano piano a recuperare. A otto mesi dall’infortunio ho partecipato alle regionali di karate, chiaramente non ho ottenuto risultati perché non ero nelle condizioni di poter ambire al podio, eppure è andata meglio di quanto sperassi! Altre volte ho fatto piccole pause per qualche acciacco, distorsioni alla caviglia, contratture muscolari passeggere. È capitato anche che, essendo troppo stressato dal lavoro (NDA: è un venditore ambulante), mi è stato utile staccare un po’ dagli allenamenti per recuperare le energie.

In che squadra e che ruolo giocavi da calciatore?

Ho cominciato all’età di 13-14 anni negli allievi della Auxilium, poi ho giocato nell’Alcamo come portiere della categoria giovanissimi. In seguito ci sono stati alcuni campionati in cui ho giocato da attaccante. Continuando a seguire il calcio da Juventino, dopo l’incidente ho dato un calcio al calcio!

Saresti un atleta di professione se ne avessi la possibilità?

Se fossi ben retribuito, sì.

Com’è vista dalla tua famiglia questa sfrenata passione per lo sport?

Mia moglie la accetta di buon grado perché capisce che non riesco a stare fermo, cerco sempre nuove attività, nuove competizioni, mi piace sperimentare sempre. I miei figli sono un po’ più scontenti perché vorrebbero che dedicassi più tempo a loro, ma quando ottengo risultati importanti sono molto orgogliosi. Quindi cerco di compensare così.

Anche i tuoi figli praticano il karate?

Il maschio di undici anni fa karate da sei anni, è cintura marrone. Sono il suo allenatore ma non l’ho costretto! Capisco che gli piace, è portato e si muove abbastanza bene. La femminuccia di nove anni, invece, balla hip hop da cinque anni ed è arrivata seconda alle regionali. A volte a casa lei e il fratello mettono i guantoni e si danno qualche scazzottata!

Prima di una competizione fai qualche rito scaramantico?

No. Mi concentro al massimo per dare il massimo. L’unico gesto che ripeto ogni volta è la preghiera, non per vincere ma affinché non ci siano infortuni! La Fede è abbastanza importante per me. Vado a messa, anche se non assiduamente. Mi piace avere un confronto aperto con la religione.

Che consiglio puoi dare agli altri sportivi che vogliono ottenere dei risultati?

Dare il 110% durante gli allenamenti per poter dare il 100% in gara. Non mi alleno mai al 100%, darei il 90% in gara. Bisogna dare sempre il massimo e allenarsi costantemente in maniera seria e con passione. Se non si è eccellenti in allenamento, non si avranno risultati in gara.

Quanto sono importanti i risultati per un atleta e quanto è solo divertimento?

Per me i risultati sono importantissimi perché mi spingono a continuare ad allenarmi e mi danno lo stimolo di migliorare. Ad esempio il quinto posto ai mondiali mi sprona a concentrarmi di più per poter salire sul podio la prossima volta.

Quali sono i tuoi futuri progetti nel mondo dello sport?

Per il momento aspetto Ottobre per le gare mondiali di kick boxing e la stagione delle competizioni di karate, sperando che i miei Juniores e gli adulti ottengano dei piazzamenti regionali e nazionali.