Adolf e Paperino

14.03.2014 13:42

Scritto per Agorà, giornalino scolastico


Quest’anno per qualche giorno abbiamo avuto un motivo in più per essere fieri della nostra scuola: anche il Cielo d’Alcamo ha esposto la “mostra sulla Shoah”. L’intento del professore Gaspare Stabile, che ci ha coinvolti in questo progetto, è stato raggiunto; infatti moltissimi ragazzi si sono dimostrati interessati partecipando spontaneamente. La riuscita è probabilmente dovuta a due motivi: prima di tutto le schede contenevano precisi dati storici, non quelle frasi ad effetto e riflessioni mai originali che di solito si propongono nelle scuole dalla prima elementare; in secondo luogo l’intero percorso era corredato di illustrazioni il cui linguaggio visivo rafforzava ciò che la mostra voleva comunicare.

Oggi siamo circondati da informazioni sul nostro passato, ma in tempo nazista chi spiegava ai giovani americani cosa stava succedendo in Europa? La Walt Disney, spinta dalle richieste dell’esercito americano, realizzò film e corti su questo tema, sia per intrattenere i soldati ridicolizzando il nemico sia per far capire ai bambini con un linguaggio elementare ma incisivo perché i loro padri andassero in guerra. Inoltre la Walt Disney co-produsse tantissimi film propagandistici per motivare l’esercito, molti dei quali in collaborazione con Frank Capra. Per finire sia la collezione di strisce di fumetti denominata “Un’avventura di guerra” sia corti animati (ad esempio “All together now”, “Out of the Frying Pan Into the Firing Line”, “The Spirit of ‘43”, “Donald’s decision”) invitavano i cittadini americani a risparmiare in vari modi per finanziare l’esercito; il motto era “Invest in victory”. Tutti questi film hanno poi formato una raccolta chiamata "On the front lines".

Il corto che tra questi ha riscosso maggior successo (ha vinto un oscar nel 1943) è “Der Fuehrer’s Face”, la cui locandina rappresenta Paperino che tira un pomodoro sulla faccia del Fuhrer. Comincia con una parodia marcatamente ironica dell’inno nazista "Horst-Wessel-Lied” con l’imperatore del Giappone Hirohito al bassotuba, Mussolini alla grancassa, il militare tedesco Goering all’ottavino, Tōjō al sousafono e Goebbels al trombone, tutti presi dalla marcetta. Paperino è un soldato tedesco impegnato in una fabbrica ad avvitare i tappi delle granate e ad eseguire il saluto nazista ogni volta che appare un ritratto del Fuhrer. Il ritmo del lavoro si intensifica sempre di più in maniera inquietante e ridicola finché Paperino non perde il controllo, comincia ad avere allucinazioni ed ammette: “Sono diventato pazzo!”. Il corto si chiude con Paperino che si risveglia dal suo brutto incubo ed esclama rasserenato: “Sono felice di essere un cittadino degli Stati Uniti d’America!”

 

In contrapposizione a “Der Fuehrer’s Face” esistono molti corti in cui Paperino si arruola nell’esercito americano, ad esempio “Commando Duck”, uno dei pochi tra questi cartoni ad essere stato tradotto in italiano (sebbene censurato in alcune parti). Paperino in questo caso è un imbranato soldato che dopo una serie di peripezie riesce a “lavare via” il nemico giapponese.

Education for Death

“Education for Death” (diretto dal grande Clyde Geronimi) è un corto documentario che spiega in maniera semplice ai bambini americani cosa stava accadendo in Germania. Del corto l’elemento che più rimane impresso è la parodia di “La bella addormentata nel bosco” (uno dei classici Disney diretti dallo stesso Geronimi), dove la delicata principessa viene sostituita da una sgraziata matrona obesa, allegoria della Germania. Cosa rappresenta la vecchia strega cattiva? La democrazia, naturalmente. Ma per fortuna giunge il valoroso cavaliere Adolf per combattere tale pericolo. Alla fine della vicenda l’”eroe”, avendo sconfitto la strega, avrà la principessa ai suoi piedi.


Continua lo stile allegorico in “The thrifty pig”, un cartone realizzato nel ’33 ma modificato nel ‘41 con l’aggiunta di alcuni piccoli dettagli simbolici, ad esempio le svastiche sui vestiti del lupo dei tre porcellini. Oppure nel corto “Chicken little”, che ha ispirato l’omonimo film del 2005, Adolf Hitler è rappresentato dalla volpe Loxy che utilizzando strategie psicologiche riesce a divorare un intero pollaio.
Ma l’apice della demonizzazione di Hitler è raggiunto in “Reason and Emotion”. La prima parte del corto mostra il ruolo che ragione ed emozione hanno nella nostra vita e quanti danni causa quest’ultima se prende il sopravvento. In seguito viene esaminata la figura di Hitler durante un discorso ai soldati in cui a tratti assume le fattezze di Satana: il Fuhrer viene presentato come l’uomo che ha ucciso la ragione e giocato con la debolezza delle emozioni attraverso artifici retorici che puntano su paura, commiserazione, orgoglio e odio.

-La gente è proprio cattiva.

-Non cattiva. Idiota. E’ ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L’idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all’istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione. Si sente orgoglioso per quanto può rompere le palle, con licenza parlando, a tutti coloro che considera diversi, per il colore della pelle, perché hanno altre opinioni, perché parlano un’altra lingua o perché non sono nati nel suo stesso paese. [Carlos Ruiz Zafòn]