Dimissioni di Bonventre? Sì... Anzi no.

16.07.2013 10:00

 

Sebastiano Bonventre, sindaco di Alcamo dal 21 Maggio 2012, annuncia le sue dimissioni e poi le ritira. Bonventre aveva battuto l’avversario Niclo Solina per uno scarto di 39 voti, ma l’onestà di questi risultati è stata smentita il 13 Luglio di quest’anno da Il Fatto Quotidiano. Nel febbraio del 2012, infatti, era esplosa una bomba carta davanti al portone della segreteria dell’ex senatore Nino Papania. Le indagini portarono all’arresto di Antonino Mistretta, Enzo Amato e Francesco Domingo, tre alcamesi ai quali era stato promesso un posto di lavoro, mai ottenuto, presso Aimeri Ambiente in cambio di voti per Bonventre. Ma dalle intercettazioni telefoniche sono stati scoperti altri voti comprati a 50 euro, buoni benzina e altre promesse di posti di lavoro. Appreso lo scandalo, il movimento ABC, sostenitore di Solina, ha chiesto le dimissioni del Sindaco: “Alcamo Bene Comune condanna fermamente questa amministrazione comunale, che continua a danneggiare l’intera collettività alcamese; essa è infatti espressione di un consenso corrotto, che ha fatto leva sullo stato di necessità e di indigenza di molti cittadini alcamesi. Lo scambio di voti, per chi facesse finta di dimenticarlo, è un reato penale, altamente offensivo della dignità di tutta la collettività”.
La mattina del 15 Luglio Bonventre dichiara di non avere nulla a che fare con questa vicenda di corruzione, tuttavia nel pomeriggio si dimostra intenzionato a dimettersi e tornare alla vita di medico e professore universitario. Il vice Gino Paglino conferma la notizia alle 18,08 dello stesso pomeriggio: “Il sindaco non ha ancora presentato le dimissioni al segretario generale ma ci ha detto che la sua decisione ormai è quella di lasciare. Stiamo cercando di convincerlo a rimanere almeno fino all’approvazione del bilancio.”
In seguito alla notizia, ABC festeggia in un locale della città le dimissioni dell’avversario e qualcuno dell’opposizione arriva a gridare contro il sindaco dimesso: “Ti cacciamo via a colpi di mazza da baseball”. Questa frase lo avrebbe convinto a rimanere al suo posto. “Evidentemente – dice ancora  il vice sindaco Gino Paglino - non vuole lasciare la guida della città a questa gente”.