Intervista a Carlo Di Giovanni

30.04.2013 22:25

 



-Cos’è per te il talento?

Il talento, innanzitutto, è una cosa soggettiva. Talentuosa è la persona che esprime quello che sente in maniera originale. Anche se altri hanno provato la stessa emozione, chi ha talento sa come rappresentarla meglio.

-Come hai scoperto il tuo?

La mia passione l’ho scoperta due anni fa, quando acquistando la mia prima reflex ho capito che mi piaceva la fotografia e con quella macchina potevo realizzare qualcosa di bello. Diciamo che da sempre sono stato attratto dalla fotografia. Prima ero affascinato dalla fotografia di genere naturalistico, ora del genere documentativo (come i fotoreportage). Da due anni questa passione si è concretizzata e, anche grazie ai consigli di professionisti e non, sono riuscito ad... allenare l'occhio.
 

-Cosa rappresenta per te la fotografia?

Come tutte le forme d’arte è un modo di esprimersi, ma è anche un mezzo per documentare dei fatti sia positivi che negativi.


-Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Ultimamente non dedico molto tempo alla tecnica fotografica. Più che altro ce ne metto per pensare quali foto fare e preparare quello che mi serve.

 

-Che effetto ti fa riguardare foto che hai fatto tempo fa?

La mia esperienza a livello fotografico non è cominciata da così tanto tempo da permettermi di avere un’evoluzione così ampia. A volte riconosco nelle vecchie foto un livello tecnico più scarso, ma di solito non mi capita che visivamente mi piacciano di più o di meno di prima.

 

-C’è un fotografo a cui ti ispiri?

In quanto ai fotografi moderni mi piace molto Steve Mc Curry, perché fa generi di foto parecchio diversi documentando anche svariate culture differenti ed è sempre nel posto giusto al momento giusto, un po’ come quelle che ha fatto l’11 Settembre a New York.  Poi vorrei approfondire la mia conoscenza di autori che hanno fatto la storia come Robert Capa e suo fratello o Henri Cartier-Bresson.

-Pensi che ad Alcamo i talenti siano valorizzati abbastanza?
Ad Alcamo i talenti non sono assolutamente valorizzati. Nella fotografia qualche opportunità si trova anche qui ma, per quanto riguarda la scrittura o la scultura, non hai possibilità.
 

-Cosa si potrebbe fare di più?
Non lo so. Forse organizzare più corsi. Però capisco che ad Alcamo i corsi di scultura avrebbero molta meno affluenza, ci sono molti più fotografi.

 

-Vorresti sfruttare questo talento per la tua carriera?

Vorrei continuare a fotografare ma a patto che questo non diventi solo un modo per portare soldi a casa. Deve sempre rimanere un modo per esprimermi e per dimenticare i problemi della vita, senza ridursi solo a un lavoro.

 

-Nel tuo ideale quindi cosa vorresti fare?

Il fotografo. Ma solo per guadagnare i soldi che mi servono per viaggiare a fare altre fotografie. Potrebbe essere un lavoro secondario, non vorrei che diventasse qualcosa di solo commerciale.


-Cosa ne pensi del lasciare Alcamo per cercare fortuna altrove?
In ogni caso chi ha una passione deve necessariamente andare da Alcamo anche solo per conoscere e confrontarsi con modi diversi di comunicare attraverso la sua stessa passione. Nel bene e nel male in ogni paese trovi qualcosa di nuovo. Soprattutto chi ama la fotografia è importante che conosca diversi paesaggi, ad esempio a me piacerebbe andare in Norvegia a vedere i fiordi!