Intervista a Roberto Provenzano
-Cosa significa per te “talento”?
Talento significa riuscire a fare ciò che piace al massimo delle proprie capacità, senza mai sopravvalutarsi e avendo una mente aperta alle novità e a ciò che non si conosce.
-Come hai scoperto il tuo?
Mi è sempre piaciuta la musica, la batteria mi ha affascinato sin da piccolo. Poi, all’età di 12 anni, dopo varie insistenze, ho incominciato ad andare a lezioni di batteria e da lì cominciò un lungo processo di cambi e scambi tra band di tutti i generi, fino ad ora.
-Quanto tempo gli dedichi?
Tutti i giorni. È impossibile vivere un giorno senza la musica o senza suonare. Anche quando sono fuori o in giro ho sempre pensieri riguardanti la musica, le canzoni, beat di batteria nuovi, riff di chitarra da sperimentare ecc.
-C’è qualcuno in particolare che ti incoraggia?
In particolare nessuno.
-Pensi che ad Alcamo i talenti siano valorizzati abbastanza?
Purtroppo ad Alcamo i talenti non sono valorizzati molto, anche se alla fine, con gran fatica, riescono a spuntar fuori. Fatica che potrebbe essere tranquillamente eliminata attraverso l’aiuto e il sostegno del comune o di qualche associazione che potrebbe valorizzare i molti ragazzi che si impegnano duramente in quello che fanno, a volte anche facendo sforzi enormi. Alcamo secondo me ha davvero tanto da dare.
-Che ne pensi di lasciare Alcamo per cercare fortuna altrove?
È un idea che perseguita un po’ tutti i giovani artisti. Vedere i giovani di altre città che riescono a dimostrare le proprie capacità, mentre qui tutto viene annebbiato e sottovalutato, non incoraggia molto i giovani a continuare a vivere in questa città.
-Qual è, come gruppo Mothership, il vostro prossimo progetto e quale invece il vostro sogno più grande?
Il prossimo progetto più importante per adesso è registrare un album con le nostre canzoni. Abbiamo voglia di farci sentire finalmente in studio, con più precisione e pulizia del suono, anche se i live sono il nostro forte. Il nostro sogno più grande è di vivere con la musica, suonando, girando per i locali e (perché no?!) arrivare su qualche palco importante. Ovviamente rimanendo sempre noi stessi, con i piedi ben saldi per terra e non facendoci influenzare da alcun tipo di aria negativa.
Se ho detto qualche cazzata è proprio quello che penso, non farci caso!