Intervista a Valeria Corso

30.04.2013 22:32

 

-Cos’è il talento per te?
Per me il talento è saper fare bene una determinata. Farla come nessun altro. Non come lo farebbe chiunque.

-Come hai scoperto il tuo?

Mio padre ha sempre amato cantare. Spesso ai matrimoni cantava con mia madre e mia sorella, ma non è riuscito a portare avanti questo sogno. Da piccola mi incitava ad ascoltare musica e cantare con lui. Mi ha spronato lui ad andare avanti con il canto ed iscrivermi nella scuola. Inizialmente credevo di fare qualcosa di cui erano capaci tutti, non pensavo di avere alcuna dote particolare. Cantavo e basta. Poi alla scuola di canto molta gente che se ne intende mi faceva complimenti facendomi notare quanto fossi talentuosa. Dopo un po’ ci ho fatto l’abitudine e ho capito di avere veramente talento.

-C’è qualcuno in particolare che ti incoraggia?

Mio padre voleva diventare un cantante ma non c’è riuscito, per questo adesso è il primo ad incoraggiarmi e a desiderare che io possa realizzare il suo sogno. Per fortuna anche mia madre comprende che, nonostante la carriera musicale sia precaria, per me è molto importante questa passione. Ad ogni modo, anche se riuscissi ad intraprendere questa carriera, voglio trovare un’occupazione più sicura. Perché ormai è molto difficile essere una cantante per più di qualche anno. Se conto solo sulla mia voce prima o poi mi troverò disoccupata. Infatti anche mia madre mi ripete sempre di mettere lo studio prima della passione.
La priorità è l’università per diventare qualcuno, poi viene il canto.

-Quanto tempo dedichi al canto?

Ascolto musica e canto quasi ogni giorno dopo i compiti. Più che per allenamento, lo faccio per passione.

-Pensi che ad Alcamo i talenti siano valorizzati abbastanza?
Non penso che in Italia ed in particolare ad Alcamo i talenti siano valorizzati abbastanza. Perché gli si danno troppe poche occasioni per esprimersi e farsi conoscere. E penso che invece sia importante che ce ne siano, perché per amare la nostra città dobbiamo amare le persone che ne fanno parte.

-Cosa ne pensi del lasciare Alcamo per cercare fortuna altrove?
Io vorrei andare in America perché penso che i cantanti lì siano molto avvantaggiati. Lì la popolarità dura molto più a lungo sia perché la sanno gestire meglio sia perché sono molto agevolati dal fatto che l’inglese è una lingua internazionale, e in questo modo possono diventare noti in tutto il mondo.

Io personalmente mi esprimo molto meglio cantando in inglese. Penso che sia più adatta per la musica, è più “masticabile”. L’italiano ha più un fascino da cantautore.

-Qual è il tuo sogno più grande e quale il tuo prossimo progetto?

Il mio sogno è di cantare sempre e cantando riuscire a comunicare e trasmettere qualcosa. Far diventare questo la mia professione sarebbe il massimo! Adesso il mio progetto si limita a partecipare ad un talent italiano come x factor o qualcosa di simile. Voglio farmi conoscere e capire se piaccio alla gente, perché è evidente che è la gente che mi ascolta a stabilire se posso portare avanti il mio sogno